Anonymous c'entra veramente con l'attacco al sito web del Tribunale di Milano?
L'attacco al sito web del Tribunale di Milano

Il sito del Tribunale di Milano è rimasto 'spento' tutta la giornata di sabato 16 e di domenica 17 febbraio. Oscurato da un attacco hacker, sembra riventicato dalla famosa sigla Anonymous, almeno così hanno riferito tutti i media.
La prima pagina del sito del tribunale milanese ripotava una schermata con la solita maschera degli Anons e il seguente messaggio:
“Preparatevi ha inizio l’Apocalisse. E’ la fine per un nuovo inizio. Sta arrivando come l’ira di DIO il vero cambiamento per i giovani del popolo italiano. La giovane Italia degli italiani che lavorano e sono stufi di essere presi per il culo, derubati, maltrattati dai delinquenti che ci governano e da tutte le lobby che li supportano. Da adesso pagheranno per tutto quello che hanno fatto”.
Ma sarà veramente un attacco di Anonymous?
Personalmente sono andato a visionare la rivendicazione nel sito ufficiale di Anonymous Italia e non ho trovato alcunché. Cosa strana perché di solito quando Anonymous mette a segno un attacco pirata si trova la rivendicazione in www.anon-news.blogspot.it (vedi attacchi contro polizia italiana o contro la chiesa cattolica).
Ma se si parte dalla considerazione che Anonymous è chiunque si metta ad hackerare, allora possiamo dedurre che può essere che gli autori dell'attacco al sito del Tribunale di Milano siano un gruppo fra i tanti possibili, certo non collegati o vicini al blog su citato. Del resto, nell'attacco al sito milanese, è inusuale il tricolore e la stessa rivendicazione ha un sapore politico che poco ha a che vedere con il sito preso di mira, vale a dire il tribunale di Milano.
Se me la prendo con il governo, allora metterò sotto attacco un sito del governo.
Perché poi citare questa 'giovane Italia' (che, per inciso, sarebbe un circolo giovanile del PdL) quando solitamente gli hacktivist sono un 'noi' che si mettono contro e agiscono contro un 'voi'. Questo messaggio, invece, è da parte degli 'italiani che lavorano' contro 'chi ci governa' e le loro lobby; nessun 'noi' e nessun 'voi'.
Non da ultimo, nello screenshot della home page del sito piratato non si legge da alcuna parte la sigla 'Anonymous' mentre negli altri casi c'è sempre. E' vero, tuttavia, che c'è la maschera tipica.
Insomma, forse il sito attaccato era particolarmente facile da oscurare e qualche hacker (magari gli è capitato per caso a disposizione la password di accesso al sito) non ha saputo resistere e si è inventato uno slogan qualunque. O forse l'attacco è opera di un qualche gruppo politico e parapolitico, istituzionale o che si muove nei meandri delle organizzazioni più o meno lecite.
Immagino che la Polizia Postale sia all'opera ma questa volta chissà se gli Anons organizzati stanno portando avanti una indagine parallela sugli hacker concorrenti.
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