Il mercato del lavoro e la sfida delle specializzazioni
Alcune considerazioni in ordine alla formazione permanente nella “Riforma Fornero'. Struttura normativa, riflessioni a margine alla Legge n. 92/2012.

La legge n. 92/2012, ormai nota come “Riforma Fornero”, all’articolo 4, Ulteriori disposizioni in materia di mercato del lavoro, ai commi 51 e ss., in linea con le indicazioni dell’Unione Europea, disciplina e definisce i principi basilari dell’ ”apprendimento permanente”. L’istituto, ad oggi trattato ancora come qualcosa di meramente accessorio e secondario rispetto agli altri istituti del diritto del lavoro, merita, invece, massima attenzione da parte di tutti gli addetti ai lavori, da parte delle istituzioni pubbliche e, soprattutto, da parte del mondo delle imprese che ne gioverebbero notevolmente in termini di competitività, innovazione, produttività.
Abbiamo pubblicato un Vademecun di approfondimento, scritto dalla dott.ssa Gianna Elena De Filippis che sintetizza le tematiche della Riforma Fornero legate al concetto di apprendimento permanente.
Le proiezioni del Cedefop (Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale) al 2020 confermano una crescita della domanda di lavoro europea per qualificazioni medie e alte; i lavoratori non qualificati hanno una “speranza” occupazionale limitatissima, pari al 15%!
Secondo l'Autrice, quella della forza lavoro qualificata è una delle chiavi di volta per sbloccare la paludosa stasi economica-occupazionale di questi ultimi pesanti anni, chiave di volta su cui bisogna riflettere seriamente. Al crescere dei livelli di istruzione, crescono i redditi e l’occupazione; questo risulta documentato in tutti i paesi sviluppati. In media OECD il tasso di occupazione delle persone con alti livelli di qualificazione è di circa l’80%, contro meno del 50% per le persone con bassi livelli di qualificazione.
Di seguito l'intero intervento: Apprendimento Permanente secondo la Riforma Fornero.