Titolo esecutivo e accordo delle parti: una replica alla proposta del MF
Sui rimedi per attribuire efficacia di titolo esecutivo all'accordo delle parti.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'intervento dell'Avv. Pernigotti, valido collaboratore e autore del sito, in merito alla proposta del Movimento Forense di cui al nostro ultimo articolo del 2/10/13:
"Carissimo Direttore,
ho letto con piacere e attenzione la proposta del MF riportata sinteticamente sul sito e, se mi è consentito, vorrei portare il mio contributo suggerendo alcuni spunti di riflessione.
Pago il debito di non esercitare più la professione a far data dal 2008, e ciò potrebbe influire in termini di approccio e prospettiva. Per contro, detta circostanza che mi tiene lontano dalla frequentazione delle aule delle Corti, aule che ho percorso per almeno diciassette anni, mi pone in una situazione di indipendenza da interessi che non siano di mero studio o ricerca.
L'iniziativa del MF è, negli intenti, sicuramente lodevole in quanto pone una possibile e agevole soluzione ad un problema molto delicato che affligge il sistema giustizia e a cui lo stesso legislatore ha cercato di dare, negli ultimi anni, risposta: la lentezza dei procedimenti di recupero dei crediti. Si tratta di questione che investe ogni attore economico, dalle imprese al semplice cittadino, con riflessi che scavalcano i nostri confini nazionali.
Non entro nel merito dell'emendamento alla disposizione del 474 del codice di rito che, a mio parere, richiederebbe, a tacer d'altro, la necessità di esaminare la sua compatibilità all'interno dell'intero sistema giuridico e dei principi che ne sono a fondamento, anche costituzionali; principi che sono espressione di una struttura di civil law che, nel corso degli anni, ha conservato un impianto di fondo ben definito, a dispetto di numerosi interventi legislativi molti dei quali non organici.
A prescindere dall'iniziativa, vorrei evidenziare come già esistono nel nostro ordinamento strumenti che consentono di ottenere un titolo esecutivo addirittura non limitato a somme di danaro.
Mi riferisco, in primo luogo, all'articolo 322 del codice di rito che disciplina l'efficacia della conciliazione, introdotta a domanda di parte, davanti al Giudice di Pace.
La norma, che non riporto considerandola nota anche nelle sue estensioni interpretative, per la mia esperienza pregressa quale Giudice di Pace in Milano e a quanto mi confermano ancora oggi i miei ex-colleghi, in concreto risulta inapplicata; un miglior utilizzo dello strumento dell'istanza in sede non contenziosa costituirebbe una risposta pronta ed adeguata al problema indicato dal MF.
Chiedo, come mai continua a non essere utilizzata?
Altro punto.
La cd. "nuova mediazione" non aiuterebbe, se messa in pratica, a dare un efficace contributo alla formazione di un titolo esecutivo?
Protesto la mia simpatia per la mediazione, come ho già spiegato caro Direttore. nel mio blog, e quindi non mi spingo oltre. Come ho già sostenuto, la mediazione prima di tutto ha una matrice culturale che anticipa ogni sanzione di obbligatorietà o, meglio, ogni scelta politica tra obbligo e facoltà. Rispetto alle norme, sono più interessato alla formazione di un mediatore capace ed indipendente, di fronte al quale compaiano parti e difensori consapevoli del ruolo che svolgono e degli interessi in campo.
Va bene tutto, direttore, anche aggiungere altre disposizioni a quelle che già esistono a patto, mi si conceda, che quelle che esistono vengano utilizzate nelle loro potenzialità.
Un'ultima considerazione di carattere numerico da tenere presente.
Da dati forniti e scaricabili liberamente dal sito della Direzione Generale di Statistica - DG STAT- del Ministero della Giustizia (vedi documento): esecuzioni immobiliari pendenti 241 mila circa a fronte di 223 mila circa con raffronto tra anno 2012 (valore più elevato) e 2011. Fonte aggiornata non proprio in real time ma ufficiale. Siamo sicuri che il problema stia nei tempi di formazione del titolo esecutivo - si consideri che statisticamente le esecuzioni immobiliari, rispetto a quelle di diversa specie, sono quelle che ci offrono il panorama più affidabile sullo smaltimento delle procedure esecutive nella sua durata - e non, per così dire, "a valle" ossia nella sua concreta attuazione e realizzazione?
Saluti cordialissimi,
Giorgio Pernigotti"