L'avvocatura nel mirino dei medici: e il CNF risponde con una diffida
Avv ... oltoi secondo l'AMAMI in uno spot che si è meritato una diffida da parte del Consiglio Nazionale Forense

Durissima la reazione del Consiglio Nazionale Forense ad un video pubblicitario - dai toni discutibili - della Associazione Medica AMAMI. Il video è piuttosto pensante e senza mezzi termini accusa la classe forense di fare l'avvoltoio sul lavoro dei medici. Medici, invece, descritti come sempre intenti a dare il massimo della professionalità, gli unici ad avere a cuore il benessere del cittadino.
Ecco qui, da vedere, lo spot pubblicitario incriminato:
Riportiamo di seguito il comunicato stampa del CNF.
Mala sanità e Giustizia, il CNF diffida l’Associazione A.M.A.M.I. per lo spot che ventila cause legali pretestuose contro i medici Della diffida è stato informato il Ministero della Salute: “Prenda le distanze da una iniziativa dai contorni diffamatori”
Roma 25_2_2019.
Il Consiglio Nazionale Forense annuncia una formale diffida rivolta all’Associazione di medici A.M.A.M.I., volta ad ottenere il ritiro, dal web e da ogni altro canale, dello spot Medici-Pazienti-Avvoltoi, presentato ieri nel corso di un convegno che risulterebbe essere stato patrocinato dal Ministero della Salute. Allo spot in questione peraltro è stato dedicato un ampio servizio nella edizione delle 20.00 del Tg5, adesivo delle argomentazioni irricevibili nei confronti della categoria forense. Nel contempo, il CNF chiede al Ministro della Salute di prendere immediatamente le distanze dallo spot presentato in un convegno dallo stesso patrocinato, e dunque sotto la sua responsabilità, e di assumere tutte le iniziative necessarie ad affermare la propria estraneità e inconsapevolezza con riguardo ad una iniziativa pubblicitaria in cui gli avvocati sono rappresentanti alla stregua di avvoltoi, incuranti della salute dei cittadini.
“Di assoluta evidenza la volgarità dell'operazione diffamatoria, genericamente compiuta ai danni di una intera categoria, altamente lesiva della dignità di una professione deputata costituzionalmente alla difesa dei diritti dei cittadini ”, rileva il CNF riservandosi di procedere in tutte le opportune sedi penali e civili. Il CNF richiama al rispetto del senso etico ogni professione anche nei reciproci rapporti, nella convinzione che i toni e le forme diffamatorie assolutamente generalisti nuocciano alla corretta analisi dei fatti e, in fin dei conti, nuocciano proprio a quei diritti che si dichiara di voler tutelare.