Sciopero dei Giudici di Pace dal 21 al 25 Novembre 2016

Confermata l'astensione dalle udienze dei Giudici di Pace dal 21 al 25 novembre 2016

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Sciopero dei Giudici di Pace dal 21 al 25 Novembre 2016

Continua la mobilitazione della categoria dei giudici di pace che ha proclamato l'ennesimo sciopero, previsto per la prossima settimana dal 21 al 25 novembre 2016. La proclamazione è dell’Unione Nazionale Giudici di Pace assieme all’Associazione Nazionale dei Giudici di Pace e ad Unità Democratica Giudici di Pace.


La lamentela che da oltre un anno (l'ultimo è del giugno 2016) si solleva dalla categoria riguarda la riforma della magistratura di pace ed onoraria probabilmente di imminente approvazione, la quale non è ritenuta soddisfacente sugli aspetti più delicati, vale a dire il trattamento economico e previdenziale (" ... una generica ed inconsistente forma di previdenza incompatibile con la natura professionale dell’attività lavorativa prestata dai magistrati di pace ...")

Ma le associazioni dei GdP fa anche presente la mancata assunzione da parte del Governo e del Parlamento dei provvedimenti necessari ad adeguare la legislazione italiana ai vincolanti precetti sulla magistratura di pace espressi dalle autorità comunitarie.

Lamentano l'abbassamento ulteriore del limite di età dei giudici di pace e di tutti gli altri magistrati onorari in servizio a 68 anni, "malgrado le rassicurazioni in senso contrario del Ministro Orlando ... così ponendo i magistrati medesimi nell’impossibilità di raggiungere l’età pensionabile, attualmente fissata in 70 anni sia per i magistrati di carriera che per gli avvocati".

Entrando ancora più nel dettaglio sul progetto di riforma della magistratura onoraria e di page il comunicato della associazioni dei Giudici di Pace afferma: "Il restante testo della contestata legge di riforma presenta ulteriori e numerosi aspetti di assoluta criticità, quali, in via meramente esemplificativa:

a) l’incostituzionale potere dei magistrati professionali di impartire direttive ai magistrati onorari nell’esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, in aperta violazione dell’articolo 101 Costituzione;

b) la previsione, parimenti incostituzionale, di retrocessione, dopo il primo quadriennio, dei giudici di pace in servizio ai compiti, di natura prevalentemente amministrativa e di sostegno, conferiti ai magistrati applicati nell’ufficio del processo, applicazione che potrà avvenire anche senza consenso del magistrato onorario, al pari delle applicazioni e dei trasferimenti di ufficio (violazione, in quest’ultimo caso, del principio costituzionale di inamovibilità del giudice);

c) previsione di licenziamento in tronco, mascherato sotto l’eufemismo della dispensa d’ufficio, dei magistrati onorari che per cause di forza maggiore (gravidanza, grave malattia) dovranno assentarsi dall’ufficio per 6 mesi; etc…".

 

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