Segnalazione del CNF riguardante gli avvocati stabiliti provenienti dalla Romania

Circolare del Consiglio Nazionale Forense circa i rischi provenienti dalla Romania

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Segnalazione del CNF riguardante gli avvocati stabiliti provenienti dalla Romania

Il CNF ha inviato ieri ai Consigli dell’Ordine la circolare 20-C-2013, che chiarisce le condizioni alle quali possono essere accettate le domande di iscrizione all’albo speciale degli avvocati stabiliti che provengano dalla Romania.

Il chiarimento si è reso necessario dopo che erano stati segnalati (anche all’Ambasciata italiana a Bucarest) numerosi casi di richieste di iscrizione pervenute da avvocati che avevano acquisito il titolo di avocat presso strutture non autorizzate a rilasciarlo.

La circolare puntualizza che l’unico titolo di avocat che può costituire base per la iscrizione nell’elenco speciale degli avvocati stabiliti è quello rilasciato dalla U.N.B.R. (Uniunea Nationala a Barourilor din Romania, con sede in Palatul de Justitie) e non certo quello proveniente da altre strutture operanti nel territorio romeno.

Con la circolare, il CNF ha trasmesso una nota del ministero della Giustizia-Dipartimento per gli affari di giustizia (Oggetto: iscrizione nella sezione speciale dell’albo degli avvocati stabiliti provenienti dalla Romania-Dlgs n.96/2011), nella quale si ricostruisce la normativa e si specifica appunto qual è l’unica autorità romena deputata a riconoscere il titolo di avocat, che potrà così essere riconosciuto in tutti i Paesi della Ue.

Occorre vigilare attentamente sui pericoli di un utilizzo troppo disinvolto della normativa comunitaria si possono verificare infatti ipotesi di “abuso del diritto” che devono essere riconosciute ed evitate, a tutela degli stessi cittadini della Unione europea. La positiva apertura dei mercati deve tener conto necessariamente anche di interessi superiori a quelli economici, come la tutela dei diritti e l’affidamento che i cittadini ripongono nella preparazione e nella qualificazione dei professionisti e degli avvocati a cui si rivolgono”, commenta Andrea Mascherin, consigliere segretario del Consiglio Nazionale Forense.

E’ necessario quindi che le autorità competenti, di governo e non, rifuggano da interpretazioni erronee e non di rado ideologicamente orientate che non favoriscono l’economia ma in compenso danneggianno i cittadini”.

 

Fonte: Comunicato Stampa del Consiglio Nazionale Forense

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