Consiglio Nazionale Forense e Abogados

Il Consiglio Nazionale Forense ricorre alla Corte di Giustizia Europea per avere chiarezza sul fenomeno degli 'abogados'

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Consiglio Nazionale Forense e Abogados

L'ingresso massiccio di avvocati dall'estero, con riconoscimento ministeriale nel titolo straniero, ha più volte sollevato indignazione o quantomeno perplessità nelle file degli avvocati cento per cento italiani.

Il Consiglio Nazionale Forense teme, addirittura, un 'abuso di diritto' e per tale ragione ha sottoposto all'attenzione della Corte di Giustizia delle Comunità Europee alcuni quesiti di presunta violazione della normativa europea in merito alla prassi che oramai si è consolidata in materia di legali stabiliti.

Si chiede, infatti, il C.N.F. 'Acquisire la laurea in giurisprudenza in Italia, trasferirsi in Spagna per ottenere il titolo di abogados e poi tornare in Italia e chiedere l’iscrizione “automatica” all’elenco speciale degli avvocati stabiliti può configurare una ipotesi di abuso del diritto?'

E lo stesso Consiglio Nazionale Forense ritiene che  'la prassi messa in opera da abogados italiani costituirebbe una ipotesi di “abuso del diritto”, vietato dall’articolo 4 del Trattato Ue (norma sovraordinata alla direttiva stabilimento)'. Ricorda anche come 'sia la stessa giurisprudenza comunitaria a riconoscere alle autorità nazionali competenti (in questo caso i Consigli dell’Ordine) il diritto/dovere di accertare un eventuale abuso del diritto in caso di indici di anomalia'.

Non resta che rimanere in attesa.


 

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