La liquidazione giudiziale del compenso del difensore maturato per la fase stragiudiziale
L’attività stragiudiziale dell’avvocato per la richiesta di danno all’assicurazione fa maturare un compenso liquidabile nel successivo giudizio. Cassazione civile Ordinanza n.4306/2019

Corte di Cassazione civile, sezione terza, con Ordinanza n. 4306 depositata in data 14 febbraio 2019 conferma due principi sui quali dell’avvocato sovente, nella quotidiana attività, si trova a dover combattere, vale a dire la liquidazione del proprio compenso maturato per l’attività stragiudiziale in materia di liquidazione del danno da sinistro stradale.
Dovute le spese di assistenza legale stragiudiziali sostenute dalla vittima del sinistro
La Corte d'Appello, nel caso di specie, aveva stabilito che il caso dovesse essere disciplinato dall'art. 9, comma 2, del D.P.R. n. 254 del 18 luglio 2006, nella parte in cui sancisce che «nel caso in cui la somma offerta dall'impresa di assicurazione sia accettata dal danneggiato, sugli importi corrisposti non sono dovuti compensi per la consulenza o assistenza professionale di cui si sia avvalso il danneggiato diversa da quella medico-legale per i danni alla persona».
La Corte di Cassazione ricorda che tale interpretazione è superata da diverso orientamento di legittimità, secondo il quale «in tema di risarcimento diretto dei danni derivanti dalla circolazione stradale, [..] sono comunque dovute le spese di assistenza legale sostenute dalla vittima perché il sinistro presentava particolari problemi giuridici, ovvero quando essa non abbia ricevuto la dovuta assistenza tecnica e informativa dal proprio assicuratore, dovendosi altrimenti ritenere nulla detta disposizione per contrasto con l'art. 24 Cost., e perciò da disapplicare, ove volta ad impedire del tutto la risarcibilità del danno consistito nell'erogazione di spese legali effettivamente necessarie» 1.
Liquidazione giudiziale delle competenze professionali per la parte stragiudiziale. Modalità di calcolo.
Il difensore dei danneggiati lamentava che la Corte d’Appello aveva ignorato la richiesta di liquidazione delle competenze professionali maturate per la fase stragiudiziale, la quale aveva portato al risultato di ottenere la liquidazione di un primo risarcimento da parte della compagnia di assicurazione.
La Corte di Cassazione accoglie l’appunto e specifica quanto segue.
Cita un proprio precedente secondo il quale «le prestazioni stragiudiziali che siano strettamente dipendenti dal mandato relativo alla difesa, sì da potersi considerare attività strumentale o complementare di quella propriamente processuale, hanno, anche esse, natura di prestazioni giudiziali, come la preventiva richiesta di risarcimento del danno all'assicuratore ai sensi della legge n. 990 del 1969, che integra esercizio di attività stragiudiziale puramente strumentale a quella giudiziale, essendo condizione per la proponibilità dell'azione risarcitoria».
La modalità attraverso la quale raggiungere tale risultato è la somma, ai fini della liquidazione del compenso professionale e dell’individuazione del relativo scaglione, del risarcimento liquidato sia durante la fase stragiudiziale che successivamente, all’esito del giudizio.
Afferma, infatti, la S.C. “Nel caso di specie … le spese giudiziali sono state calcolate in base al valore residuale della pretesa giudiziale contestata dalla compagnia assicuratrice e non per l'intero ammontare complessivamente riconosciuto in via stragiudiziale e giudiziale. La Corte d'Appello, pertanto, non ha correttamente applicato il principio sopra indicato”.
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1 - Di circa un anno precedente l’arresto della S.C. trattato in questa Rivista nell’articolo “Le spese per assistenza stragiudiziale nel sinistro stradale costituiscono danno emergente”
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Di seguito il testo di
Corte di Cassazione, Sez. III civile, Ordinanza n.4306 dep. 14/02/2019
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