La Senatrice Sara Cunial e l'oblio delle guarentigie costituzionali

Impedire il voto ad un parlamentare eletto pare essere un atto capace di minare profondamente lo stato di diritto nel nostro paese. Il caso della Senatrice Cunial

La Senatrice Sara Cunial e l'oblio delle guarentigie costituzionali

Il caso della senatrice Sara Cunial dovrebber far saltare tutti sulla sedia; e i presunti difensori delle libertà, delle diseguaglianze, del buonismo ad oltranza, dell'accoglienza? ... non pervenuti. Anche chi gridava allo scandalo perché il Parlamento era stato esautorato dai propri poteri alla luce dell'attivismo spiccio del governo si dovrà ricredere, perché è proprio il Parlamento, nella persona del Presidente Fico a rendersi colpevole della commissione di uno degli atti discriminatori e anticostituzionali più gravi dell'ultimo periodo: impedire il voto ad un parlamentare eletto.

La vicenda è nota: Sara Cunial che da tempo si batte contro lo strumento del greenpass e che per coerenza ne è pertanto priva, non ha potuto votare per la Presidenza della Repubblica mentre addirittura i positivi e addirittura gli ammalati (portati in ambulanza) hanno potuto esercitare le prerogative parlamentari votando in apposite urne posizionate all'esterno. Senza il greepass, invece, non è possibile votare: perchè? Nessuna ragione sanitaria, è ovvio, visto che la senatrice Cunial è sana e potrebbe, in ogni caso se dubbio vi fosse sulla sua positività, aver potuto votare all'esterno come gli altri positivi e gli ammalati di covid.

Ed invece no. Non troviamo alcuna norma che stabilisca che i diritti civili si possano esercitare solamente se in possesso di un lasciapassare burocratico senza alcuna valenza sanitaria, come nel caso di specie.
Certo è il segno dei tempi. Come sempre è successo nella storia, la brutalità del potere si svela poco alla volta per adesione stupida, quasi innocente, intontita, dei più, che non riescono a vedere ciò che stanno facendo (un illustre personaggio ebbe a dire "perdona loro perché non sanno quello che fanno").
Se siamo arrivati a questo punto, vale a dire il colpire un rappresentante delle istituzioni, senza alcuna remora, anzi col piacere di fare del male (alla Repubblica, ovviamente) e con lo sposare la parola d'ordine di un ministro che grida "gli renderemo la vita difficile", allora la china raggiunta dal nostro paese ha raggiunto il suo punto finale e d'ora in poi tutto sarà permesso.

Non c'è chi non veda l'ipocrisia di vietare a qualcuno ciò che altri possono senza una giustificazione plausibile: "vengo anch'io ... no tu no. E perchè? Perche no". Quando non c'è vergogna dell'ipocrisia ma anzi piacere nel porla in essere cosa altro si può fare?

 

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