Agenda Digitale diventa legge dello Stato.

Convertito in legge il Decreto 18 ottobre 2012, n. 179 che contiene la cosiddetta 'Agenda Digitale'

Agenda Digitale diventa legge dello Stato.

Approvata alla Camera in via definitiva la cosiddetta 'Agenda Digitale' un legge che mira a rilanciare la presenza delle nuove tecnologie nella vita di tutti i giorni. Si tratta della Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge del 18 ottobre 2012, n. 179, titolato 'ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese'.

La nuova legge inizia con una dichiarazione di principio che ha destato emozione e soddisfazione a tutti coloro che operano da anni per lo svecchiamento tecnologico del sistema Italia.
'Lo Stato, nel rispetto del principio di leale collaborazione con le autonomie regionali, promuove lo sviluppo dell’economia e della cultura digitali, definisce le politiche di incentivo alla domanda dei servizi digitali e favorisce, tramite azioni concrete, l’alfabetizzazione e lo sviluppo delle competenze digitali con particolare riguardo alle categorie a rischio di esclusione, nonché la ricerca e l’innovazione tecnologica quali fattori essenziali di progresso e opportunità di arricchimento economico, culturale e civile'.

Moltissime le novità che spaziano in tutti i campi: telelavoro, indice della PEC delle aziende, i cosiddetti Open Data, le certificazioni telematiche di malattia, prescrizione telematica farmaci, biglietti trasporto pubblico interoperabili, creazione del fascicolo elettronico studenti universitari, la carta d'identità elettronica e Anagrafe Unica delle Persone Fisiche, il domicilio digitale per cittadini, libri digitali, fascicolo sanitario elettronico, pagamenti elettronici con mobile, comunicazioni di cancelleria e PCT, legge fallimentare ecc.

Per i giuristi civilisti citiamo la seguente norma: 'gli atti di cui all'art. 1350 n° 13) del codice civile soddisfano comunque il requisito della forma scritta se sottoscritti con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale'.

Data ancora la prevalenza al software libero o a codice sorgente aperto, confermando la filosofia di fondo dimostrata dal governo Monti fin dall'insediamento.

Ma è un testo corposo e complesso che merita uno studio attento. Si rimane in attesa, del resto, di diversi decreti attuattivi con il timore che il tutto slitti a causa delle possibili scadenze elettorali dei prossimi mesi.

 

Commenta per primo

Vuoi Lasciare Un Commento?

Possono inserire commenti solo gli Utenti Registrati