Proposta irrevocabile del consumatore e caparra confirmatoria
Sentenza della Corte di Cassazione sulla Proposta Irrevocabile sottoscritta dal consumatore e clausole vessatorie.

Si esprime la Corte di Cassazione con Sentenza n. 6639 depositata in data 30 aprile 2012 in merito alla vessatorietà di una clausola inserita in una proposta irrevocabile e che prevedeva la possibilità di trattenuta della parte di prezzo versata, il tutto nei rapporti fra professionisti e consumatore.
Per la proposta irrevocabile vale l'analogo trattamento riservato al contratto preliminare.
Secondo la Corte, il Codice del Consumo si applica anche agli atti unilaterali reccettizi e non solamente ai contratti perfezionatisi con lo scambio delle volontà delle parti. La ratio normativa che ravvede la vessatorietà nella clausole prive di reciprocità sussiste, continua la Corte, "egualmente sia con riguardo agli atti definitivamente perfezionati, sia con riguardo a negozi preparatori e tuttavia già vincolanti per il consumatore aderente".
La Suprema Corte si esprime con la seguente massima:
"In tema di clausole vessatorie nel contratto tra professionista e consumatore, la previsione dell’art. 33, comma 2, lett. e) del codice del consumo, secondo cui si presumono vessatorie, fino a prova contraria, le clausole che abbiano per oggetto o per effetto di consentire al professionista di trattenere una somma di denaro versata dal consumatore se quest'ultimo non conclude il contratto o recede da esso, senza prevedere il diritto del consumatore di esigere il doppio della somma nel caso inverso, trova applicazione anche alla proposta irrevocabile di concludere un contratto, quale negozio preparatorio a quest’ultimo strumentale".