E' stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 124 del 30 marzo 2015 la Legge 27 maggio 2015, n. 69, in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio, la cosiddetta legge anticorruzione, licenziata dai due rami del parlamento, ben dopo 797 giorni dall'inizio dell'iter legislativo.

La legge va a ritoccare le norme del codice penale con un generalizzato aumento delle pene in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, e aggiorna, altresì, le norme del codice civile, in materia societaria, che pure normano dei reati, modificando l'art 2621 c.c. "false comunicazioni sociali" e 2622 ("false comunicazioni sociali delle società quotate") e introducendo gli articoli 2621-bis e 2621-ter, sempre del codice civile, che prevedono attenuanti per "Fatti di lieve entità" e ipotesi di "Non punibilità per particolare tenuità" del fatto.

Modificato l'art. 165 del codice penale prevedendosi ora la possibilità di ottenere la sospensione condizionale della pena solamente dopo avere effettuato il pagamento di una somma equivalente al profitto del reato, o quantomeno restituendo quanto indebitamente percepito. Analogamente, con il nuovo articolo 322-quater del c.p., ora la sentenza di condanna dovrà contenere l'ordine alla restituzione di quanto indebitamente percepito dal pubblico ufficiale.

Ancora, per accedere al patteggiamento (art 444 c.p.p.) dovrà esservi la restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato.

La nuova normativa entra in vigore il 14 giugno 2015.

Di seguito il testo della Legge 27 maggio 2015, n. 69: